giovedì 20 marzo 2014

Gulu #4 - Un'altra strada!

“Gli africani non sono né più indietro né più avanti di noi, sono solo su un'altra strada!”
Trovo che questa frase sia perfetta per iniziare il mio post di oggi...soprattutto perchè pronunciata da un sacerdote di oltre 80 anni che vive in Africa da una vita e se vi chiedete come mai scelgo di cominciare così la risposta è semplice: perchè qui ci sono giorni in cui tutto va come dovrebbe, in cui ognuno fa il suo lavoro e giorni in cui manderesti tutto a quel paese!! Ma la cosa bella è che poi c'è sempre qualcosa di semplice e speciale a tirarmi su il morale...per esempio questa mattina, tanto per cambiare, mi sono ritrovata a fare fisioterapia da sola e chissà perchè quando le giornate iniziano storte, deve continuare ad andare tutte storte...tra una maratona di viaggi andata e ritorno spingendo passeggini fino alla stanza della fisioterapia, oggi quasi tutti i ragazzi si sono fatti i loro bisogni addosso e chi invece era ancora pulito ha pensato bene di farsela addosso sopra al materasso della fisioterapia! Per non parlare poi di Amal che forse pensava di aiutarmi a pulire il pavimento visto che mi ha rovesciato tutte le bottiglie di acqua per terra...a questo punto due potevano essere le cose da fare: arrabbiarsi e tenersi il nervoso o fare come dicono qui gli acoli: Yelape (se si scrive così!)...nessun problema! Così ho iniziato a fare fisioterapia mettendo un bel po' di musica e parlando in puro dialetto veneto con i bimbi...almeno loro ridevano e parlavano a modo loro...e io morivo altrettanto dal ridere!!
Ora scherzi a parte qui ci sono giorni in cui mi capita di pensare e farmi tante domande...e mi rispondo sempre dicendomi “sono in un'altra strada!”. E allora per staccare un po' dalla routine e goderci i paesaggi nel fine settimana io e Paolo al fine settimana ci concediamo qualche giro per le fantastiche strade ugandesi e qui, in onore di Mattia che forse riconosce il ponte, vi mostro cosa abbiamo dovuto attraversare per poter raggiungere la città di Lira!



La struttura del St.Jude, da quando è stata aperta la Consolation Home, si occupa di seguire persone con problemi di epilessia e paralisi cerebrale; dal 2011 oltre a seguire i ragazzi che vivono nella struttura ha iniziato a seguire anche famiglie direttamente nei loro villaggi, fornendo loro sia terapia antiepilettica al bisogno, sia organizzando giornate di meeting e training durante le quali qualsiasi genitore del villaggio può partecipare condividendo problematiche, miglioramenti o peggioramenti del proprio figlio e imparando alcune semplici tecniche da provare ad utilizzare per insegnare al proprio bambino a stare seduto, a camminare, a parlare...questi training vengono fatti da Samuel, un uomo veramente in gamba che lavora qui al St. Jude che cerca di far capire a questi genitori che anche i bambini epilettici o con problemi cerebrali possono imparare qualcosa e migliorare, anche se con più tempo rispetto ai bambini normali...mercoledì scorso siamo stati al villaggio di Amwru ed è stato bello, durante la condivisione iniziale del meeting, sentire i genitori raccontare che da quando il loro figlio prende la terapia non ha più avuto convulsioni e ha iniziato a camminare, che con un po' di pazienza e insistenza un altro bambino adesso riesce a dire mamma e papà, che può aiutare nei lavori in casa andando a prendere l'acqua alla pompa!! Questi sono aspetti sicuramente positivi e da valorizzare...è bello vedere la speranza e la gratitudine negli occhi delle persone nel momento in cui consegni loro le medicine per il prossimo mese!




Che non pensiate che il mio pocho e fagioli mangiato per terra con le mani sia terminato...si è solo evoluto con carne di capra...intestino precisamente...e termiti: niente male devo dire!!




mercoledì 12 marzo 2014

Gulu #3 - Cogliere le occasioni e vivere alla giornata!

Cogliere le occasioni e vivere alla giornata! Questa frase potrebbe riassumere perfettamente quello che fino ad ora ho imparato dall'Africa e dalla gente africana...ma c'è di più, c'è che ho imparato che qui i problemi non sono quelli di domani, ma sono quelli dell'oggi, del quotidiano...il trovare qualcosa da mangiare, il trovare i soldi per pagarsi le medicine per la malaria, il trovare il modo per pagare la scuola e garantire l'istruzione ai propri figli per altri tre mesi...e in tutto ciò cosa meglio di un sorriso per condire le giornate che passano scandite dal ritmo del sole?!
E allora anche io cerco di cogliere le occasioni che arrivano...in Aprile sarò a Kampala assieme ad una equipe di cardiochirurghi italiani per operare dei bambini. Non so ancora cosa concretamente dovrò fare, forse lo scoprirò il giorno prima, ma perchè preoccuparsi del domani quando ci sono altre cose da fare oggi?! E c'è che inizio a prenderci gusto nel cogliere le occasioni; andare a Kampala vorrebbe dire “perdere” una settimana della mia esperienza a Moroto e tanto vale fare tanti chilometri di strada per poi fermarsi pochi giorni in un posto...e c'è anche che di lavoro da fare qui a Gulu ce né tanto, di cose da dare e da ricevere ancora di più e proprio ora che mi sono affezionata ai bambini del St. Jude non può essere il momento per salutarli e partire per una nuova avventura...se i problemi si risolvono quando arrivano allora posso dire che per oggi la mia soluzione l'ho trovata: non aspettatemi il 7 maggio in aeroporto o dove volete voi perchè io non ci sarò...ci rivedremo a luglio!


Qui per il resto tutto prosegue e oggi voglio raccontarvi di alcuni angeli speciali che si chiamano mamme. Tutti i bambini dell'orfanotrofio vivono in casa assieme a delle mamme speciali che si occupano di loro, li vestono, li lavano, gli preparano da mangiare...ma ci sono delle mamme che sono ancora più speciali e sono le mamme della Consolation: mama Grace, mama Celestina, mama Esther, mama Viky...loro vivono vicino alla mia Guesthouse assieme ai loro figli naturali e in cambio di vitto e alloggio si prendono cura anche di tutti i bambini disabili che vivono qui. Si occupano di vestirli, lavarli e cambiarli ogni volta che si fanno la pipì addosso, preparargli da mangiare e imboccarli perchè la maggior parte di loro non è capace, coccolarli come se fossero loro figli, tenere pulita la casa e anche il giardino...e dopo tutto questo quando ti vedono fare fisioterapia o medicare qualche piaga o ti vedono giocare con i ragazzi sono le prime a guardarti con un sorriso e a dirti “apwoyo”...quando invece dovrei essere io la prima a ringraziare loro: angeli che in silenzio si prendono cura di bambini diversamente speciali...apwoyo!!

Vi regalo il sorriso di Amal!

lunedì 3 marzo 2014

Gulu #2

Oggi per me non è facile mettermi a scrivere in questo blog, non perchè non abbia la voglia o non mi senta bene, ma perchè le cose che mi succedono qui sono per me ormai la mia quotidianità, la mia casa e la mia famiglia...ma voglio cercare di raccontarvi dove sono e con chi sono e allora si parte dall'inizio, dal mattino quando mi ostino ancora a mettere la sveglia nel telefono ben sapendo che è una cosa inutile perchè qui c'è una sveglia speciale tutte le mattine e questa sveglia si chiama bambini!! C'è Gerald che ride seduto sulla sua sedia a rotelle sotto al mango tree, c'è Jackline che non parla ma fa il verso della pecora perchè non ha conosciuto altro che pecore nei primi tre anni della sua vita e ha vissuto con loro e sembra veramente di averne una in giardino, c'è Amal che non sa fare altro se non sputare e dire “baba” ma che da quanto sorride ha già le rughe attorno alla bocca...ci sono tutti i bambini orfani che al mattino corrono per andare a scuola e mi fanno da sottofondo mentre faccio colazione cantando prima l'inno ugandese e poi una canzone di saluto alla maestra...qui al St Jude tutti i ragazzi vanno a scuola al mattino e si sentono gli insegnati che spiegano, ogni tanto un'intera classe di ragazzi scoppia a ridere e quando dico una classr intendo 60 alunni!! Io passo la mattina con Florence e Faith nel dispensario cercando di fargli capire quale sia l'uso dei farmaci più strani che arrivano dall'Italia, cose qui anche inutili pensando che poi manca un semplice disinfettante, finchè non arriva l'ora della fisioterapia e allora si prendono Gerald, Joffrey, Sonia, Chintya, Nicolas, Moses, Isacc, Amal, Jackline, Bridget e si parte con giochi e cuscini cercando per lo meno di stimolarli e di rilassare per lo meno qualche muscolo che loro tengono perennemente contratto...e poi arriva l'ora di pranzo, le mamme hanno preparato il cibo per tutti e come ad ogni pasto il menu prevede pocho e fagioli da mangiare rigorosamente con le mani...e ormai ad ogni pasto mi trovo seduta per terra a condividere il piatto con qualche bambino sforzandomi di mangiare con la mano destra perchè io sarei mancina ma se mangio con la sinistra per loro è un'offesa perchè vorrebbe dire che il pasto non mi soddisfa...si prende un pezzetto di pocho, lo si modella con la mano, si schiaccia al centro in modo da farlo diventare tipo un cucchiaio, si immerge nei fagioli e poi tutto in bocca!!! Poi nel pomeriggio,dopo un po' di tranquillità nelle ore più calde (credetemi che qui in questi giorni fa veramente caldo e il sole picchia!!), non resta che uscire a divertirsi...e non servono grandi cose...appena esci una quindicina di bambini quasi completamente nudi e con un perenne moccio al naso ti vengono in contro e a loro basta essere lanciati in aria per essere i bambini più felici del mondo!! Se poi è una giornata fortunata mentra si va a prendere l'acqua alla pompa un tramonto bellissimo ti saluta per lasciare spazio ad un cielo stellato altrettanto bello da tenerti con il naso verso l'alto...questa e Gulu, questo è il St. Jude, questa è la mia nuova casa!!

 Joffrey


 Gerald


 Moses


 Sonia e Jackline


Tramonto alla pompa dell'acqua