Non posso di certo dire che le giornate qui siano noiose...quando pensi che tutto sia tranquillo e la giornata trascorra normalmente...ecco che qualcosa succede a rendere ogni giorno diverso dall'altro per qualcosa di speciale!! Lunedì qui c'è stata festa nazionale e così mi sono guadagnata un lungo week end di riposo; ne ho approfittato per chiamare Ben e Gabriel e organizzare con loro una camminata in montagna fino a raggiungere le St. Lorenz pools. Siamo partiti assieme dalla casa dove abito adesso, abbiamo raggiunto la cima di una prima montagna per poi camminare in quota e raggiungere delle pozze d'acqua in cima alla montagna da dove si vedeva tutta la karamoja davanti e ovviamente non mi sono fatta scappare l'occasione di farci il bagno: quando mai mi ricapiterebbe?! E' stata una bella occasione anche per passare una giornata in compagnia di due karimojon che mi hanno raccontato parecchie cose su di loro e sulla loro cultura! Ma alla faccia del week end lungo di riposo...con le giornate di martedì e di ieri al dispensario ho recuperato tutto il lavoro che non ho fatto lunedì...come scrivevo, qui ogni giorno c'è qualcosa che aggiunge sale alla giornata! Martedì al dispensario mi sono ritrovata con Hellen, l'infermiera che segue la stanza delle iniezioni, completamente senza siringhe e cerotti per bloccare le canule...in questi casi viene spontaneo chiedersi "ok, cosa è meglio fare...arrangiarsi con quel poco che resta o lasciare le persone senza terapia?". Così con le 4 siringhe rimaste abbiamo somministrato tutti i farmaci possibili e sono spuntati ovunque fili di nylon e pezzi di borse di plastica per tenere ferme le canule: pazzesco! Ma il pezzo forte della giornata è arrivato nel pomeriggio quando si è presentato un uomo con due profonde ferite alla testa: aveva fatto a botte con un altro uomo, probabilmente entrambi ubriachi. Era evidente che serviva suturare le ferite mettendo dei punti e così per la mia prima volta ho dato dei punti con tanto di anestesia locale...ma lascio alla vostra immaginazione in che condizioni igieniche e con che materiale! Finalmente alle 5 del pomeriggio il lavoro era terminato! Ieri invece, dopo le solite peripezie per somministrare i farmaci senza il materiale necessario, nel pomeriggio sempre Hellen mi chiede se voglio uscire con lei per andare nei villaggi a fare le vaccinazioni; purtroppo deve essere il personale sanitario qui che va alla ricerca delle persone da vaccinare perchè altrimenti le mamme non portano i propri bambini al dispensario, preferiscono andare nei campi a zappare e sinceramente in parte le capisco: si tratta di avere o meno del cibo! Dopo la prima tappa in una scuola ci fermiamo sotto a degli alberi nelle vicinanze di due grossi villaggi. Dobbiamo andare ad avvisare la gente che siamo arrivati e così con Hellen ci incamminiamo verso un villaggio...ora provate ad immaginare le scene dei documentari dove fanno vedere gruppi di capanne completamente circondate da rami di albero intrecciati a formare un recinto e un grosso ramo ricoperto da spine enormi a sbarrare l'unica via d'entrata: vi trovate davanti ai villaggi karimojon dove le persone vivono ancora nelle manyatte, capanne fatte di fango e sterco con il tetto di paglia! Facendo attenzione alle spine (che saranno lunghe almeno 5cm!) passiamo il cancello e ci incamminiamo dentro al villaggio; io seguo Hellen nel labirinto di strade finchè non dobbiamo entrare in un cortile che raccoglie un gruppo di capanne e per entrarci non possiamo fare altro che inginocchiarci e camminare a quattro zampe per passare in un'unica apertura tra il muro di rami alta non più di 50cm e larga 30...appena mi rialzo mi trovo circondata da manyatte e grazie ad Hellen che mi fa da interprete ho l'onore di poter entrare in una di queste sempre attraverso un cunicolo lungo e stretto dove devo letteralmente strisciare ed è un miracolo che non ci sia rimasta incastrata...appena dentro ho bisogno di aspettare che gli occhi si abituino al buio e nel frattempo la padrona di casa mi spiega, con Hellen che traduce per me in inglese, che la pelle di mucca che c'è per terra è il suo letto dove dorme ogni sera con il marito e lì vicino ci sono tre pietre dove accendono un fuoco per riscaldarsi e fare luce...che meraviglia! Dopo aver ringraziato usciamo e veniamo subito chiamate da un'altra donna...così dopo aver passato un'altra porticina ci troviamo sedute per terra circondate da un muro fatto di rami di legno, da una decina di bambini che mi guardano e toccano incuriositi mentre la donna ci da dell'acqua per lavarci le mani e ci offre del sorgo da mangiare dentro ad una mezza zucca che usano come piatto...incredibile come degli strumenti per noi apparentemente inutili per loro siano preziosissimi! E così immersa tra questi bambini, tra il profumo di latte, animali e polvere mi mangio soddisfatta il mio sorgo tostato contenta di aver colto anche questa volta le occasioni che l'Uganda mi sta regalando e torno a casa stanza ma felice!!
giovedì 12 giugno 2014
domenica 1 giugno 2014
Moroto - #3 Avventure!
Senza volerlo e senza saperlo...ho organizzato le tappe del mio viaggio avvicinandomi sempre di più, in maniera graduale, all'Africa più selvaggia! Quì a Moroto in Karamoja l'uomo vive in sintonia con la natura come mai avevo visto...gli uomini portano a pascolare le mandrie, c'è chi cerca di arare un pezzo di terra con un aratro trainato da due buoi, ci sono le donne che ogni giorni fanno chilometri di strada anche con 20 litri di acqua sulla testa, ci sono i classici villaggi circondati da bastoni di legno e spine per difendersi, c'è chi indossa con disinvoltura un solo pezzo di stoffa legato sulla spalla senza vergognarsi del proprio corpo, c'è chi si accovaccia in mezzo ai campi o ai bordi della strada per fare i propri bisogni...sintonia è proprio la parola giusta! E me ne accorgo quando vado con Marco, Gabriel e Philip a camminare sul Monte Moroto e incontro villaggi di Tepec in posti dove mi chiedo come possano sopravvivere; me ne accorgo quando scopro che quì dalla natura prendono tutto, anche lo spazzolino da denti!!
Venerdì abbiamo organizzato una festa per salutare Marco e Luana, la coppia che ho conosciuto quì a Moroto e che lavorava per l'associazione alla quale mi sto appoggiando adesso; il loro lavoro quì è finito esattamente ieri e così venerdì abbiamo mescolato le nostre culture preparando pizza, pocho, fagioli e capra...ma il pezzo forte è arrivato nel pomeriggio: il cutu-cutu! E' la birra locale fatta con mais e sorgo, una specie di pastone grigio-marrone, tenuto in una giara, al quale loro continuano ad aggiungere acqua bollente e con questo bevono e mangiano allo stesso tempo...ovviamente il risultato è l'ubriacatura, ma almeno così non sentono la fame! Beh spiegarvi che gusto abbia è impossibile...calda, un pò acida...preferisco sicuramente la nostra weizen!! E per concludere in bellezza la giornata non si poteva rinunciare ad una serata di danze tra i karimojon...assieme al personale e agli studenti che lavorano in Insieme Si Può siamo andati nella discoteca di Moroto a ballare e devo dire che era assolutamente un'esperienza da provare: unici muzungu in mezzo ai karimojon ci siamo scatenati o forse è meglio dire che gli ugandesi si sono scatenati!
Paesaggio durante il viaggio Gulu-Moroto
Ragazze Karimojon che cuciscono la mia gonna!
Villaggio Tepec sul monte Moroto
Due Tepec sul monte Moroto
Drinking cutu-cutu!
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