lunedì 22 dicembre 2008

Siamo bambini senza disegni




Siamo bambini senza disegni,
senza quaderni, né banchi.
Quelle bambine con gli occhi segnati dal sonno,
la fronte sudata e le mani callose.
Ti ricordi di me?
Non mi posso salvare da solo.
Lasciatemi andare a studiare.
Vorrei imparare a scrivere.
Io sono del mio Paese.
Mungo le mucche, cerco la legna
E porto secchi d’acqua.
Solo voglio colpire la palla
Almeno una volta, vederla raggiungere Dio.
E vederla tornare.

Il canto si riferisce a storie comuni di bambini che invece di crescere nei modi armonici della vita col gioco e in serenità, devono diventare subito responsabili della loro vita come gli adulti e lavorare per vivere, senza godere del diritto di studiare o di disegnare come altri bambini.

Quanto sentiamo queste storie rischiamo di piangerci addosso o di piangere su altri che non piangono. In realtà quelli che piangono di più sono i ricchi. Non si tratta solo di commuoversi; la questione è molto più profonda. Ci dobbiamo aiutare a sentire che la fede ci fa forti e degni di chiedere, come la vedova di Luca 18. A noi cristiani manca la sapienza di quella vedova, che non chiede direttamente a Dio, ma passa per il giudice e l’istituzione.

Il sogno della dignità, ecco cosa rappresenta quella vedova. “Stand up for your rights” cantava il profeta Bob! Stan up for your dreams, stand up for your dignity! Il sogno della dignità, che ne Vangelo si chiama sogno del Regno, è qualcosa di semplice, è l’essenzialità della vita. La vita vera è essenziale! Il grido della dignità e il grido della fede.
Il bambino che vuole giocare e andare a scuola, non chiede cose, chiede il Mistero. E’ un mistico, un credente…non un semplice “religioso”.

Ho rubato un po’ ad Antonietta Potente, un po’ a Bob Marley per dirvi ciò sto provando e per augurarvi un Buon Natale.

Ricordate: non è questione di aiutare o di offrire delle cose… ma di intendere, di sentire il grido della dignità.

Non fare offerte se non fai nulla di accogliente per tutti i Gesù africani che cercano in Italia un po’ di dignità. Non dirti credente se non presti attenzione al grido di dignità.

Buon Natale!

Batha Sandro

giovedì 18 dicembre 2008

Per sempre NOMADI !


Ciao a tutti.. dopo un lungo silenzio rieccomi qua!

Ho vissuto due esperienze davvero belle e scoppiavo dalla voglia di
condividerle.. per oggi una… a giorni la seconda..

PELLEGRINAGGIO A SUBUKIA.

Ogni hanno si tiene il pellegrinaggio annuale al santuario mariano di Subukia (Nakuru) per i giovani. Beh quest’anno ci sono stato pure io.. e non solo, con un centinaio di “spartani” (cfr il film 300) da Dundori!

Partenza ore 3 della notte, notte africana, cielo da paura… stelle cadenti.. freddo…

Colazione, un te con il latte: il chai..
Ora parlo agli animatori (or former) issimi: vi ricordate spingere avanti i nostri tosi qualche volta? Beh questa banda di giovanotti africani, senza scarpe tecniche1, senza sali minerali, senza zuccheri o martellatine si è fatta 25 km senza fiatare. Anzi no! hanno cantato ( e ballato) dall’inizio quasi alla fine.. eh sì l’ultima parte la più ripida, si e pregato insieme il rosario..

Ok poi il solito menu: confessioni, messa e poi si parte... Posso io, affamato come un lupo mangiare e gli altri no? Ovvio no! Si riparte: altri 25 km. A 10 km dalla fine, con gli ultimi venti ho chiesto di fermarsi un po’ e di comprare qualcosa da mangiare, loro sereni mi hanno detto “ Batha ungienda uguo!” che tradotto in inglese è “ Father if you wish so!” che tradotto in dialetto è ”xe proprio te voi!”

Siamo così diversi, nella struttura fisica, nella soglia del dolore, nella soglia della fame.

Siamo così uguali, stessi sogni, stessa voglia di amare, di essere amati…

E’ stato molto bello, mentre cantavano, guardavo quel cielo, nel cuore tanti bei ricordi Santiago, Roma..il mitico Covolo!

Camminare con loro. Ascoltare i loro sogni. I loro amori. Le loro confidenze. Le loro fatiche. Che figada.. Siamo davvero una preghiera in cammino…

Restiamo sempre nomadi!



1 Ecco a cosa mi riferisco dicendo “senza scarpe tecniche!”

venerdì 12 dicembre 2008

DESERTO

Oggi è giusto un mese che sono qui!In realtà mi sembra sia passato molto più tempo, forse perchè l'ho vissuto molto intensamente, soprattutto i tre giorni trascorsi nel deserto!Ho visitato il nord del Sudan, le piramdi e i siti archeologici,ma quello che più mi è entrato dentro è stato il deserto.Abbiamo dormito una notte in tenda in mezzo al niente,solo sabbia,silenzio, vento, un cielo stellato e le piramidi come sfondo...incredibile, che figata!poi un'altra notte siamo stati ospitati nel villaggio del nostro autista;siamo arrivati che non c'era nè luce nè acqua, così abbiamo mangiato all'aperto e ci siamo lavati i piedi con l'acqua del pozzo.
Il deserto è da provare ti senti veramente piccolo, e ti aiuta a fare silenzio, a fare i conti con te stesso...

martedì 2 dicembre 2008

Il mercato di OMDURMAN


E ogni giorno scopro un pezzetto di Africa in più...sono andata al mercato!Bhè che Casin!mi sarei seduta per un'intera giornata ad osservare le miriadi di cose che mi succedevano attorno.Come inizio mi si presentano davanti agli occhi due che stavano litigando, ma proprio con le mani, tanto che uno dei due era munito di sasso bello grosso pronto al lancio!poi banchetti di stoffe, vestiti, sandali, pompelmi, datteri, noccioline, legno,ossa di animali, borse, pelli di coccodrillo, gente che si lavava i piedi, oro, narghilè,carta, penne..e tutti che ti chiamavano..derviscia che significa bianca..welcome!mi sono sentita così osservata; poi c'erano bambini che ti si attaccavano alle caviglie, non in grado di camminare, per avere dei soldi.Avevo con me la macchinetta fotografica, ma non ce l'ho fatta a scattare nemmeno una foto,ero troppo impegnata a guardarmi intorno!gli occhi sono decisamente meglio di qualsiasi macchinetta!

sono andata anche alla mia prima messa in inglese dai comboniani:la maggior parte erano uomini alti quasi 2 metri!mi sentivo a mio agio!non èp durata tantissimo, un'oretta circa suonata con i bonghi.Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stato il segno della pace:si danno la pace con i vicini e poi cominciano a salutare tutti sbracciandosi,anche i più lontani della chiesa!che bei.

Ed ecco il papiro della signorina...!