“Gli africani non sono né più
indietro né più avanti di noi, sono solo su un'altra strada!”
Trovo che questa frase sia perfetta per
iniziare il mio post di oggi...soprattutto perchè pronunciata da un
sacerdote di oltre 80 anni che vive in Africa da una vita e se vi
chiedete come mai scelgo di cominciare così la risposta è semplice:
perchè qui ci sono giorni in cui tutto va come dovrebbe, in cui
ognuno fa il suo lavoro e giorni in cui manderesti tutto a quel
paese!! Ma la cosa bella è che poi c'è sempre qualcosa di semplice
e speciale a tirarmi su il morale...per esempio questa mattina, tanto
per cambiare, mi sono ritrovata a fare fisioterapia da sola e chissà
perchè quando le giornate iniziano storte, deve continuare ad andare
tutte storte...tra una maratona di viaggi andata e ritorno spingendo
passeggini fino alla stanza della fisioterapia, oggi quasi tutti i
ragazzi si sono fatti i loro bisogni addosso e chi invece era ancora
pulito ha pensato bene di farsela addosso sopra al materasso della
fisioterapia! Per non parlare poi di Amal che forse pensava di
aiutarmi a pulire il pavimento visto che mi ha rovesciato tutte le
bottiglie di acqua per terra...a questo punto due potevano essere le
cose da fare: arrabbiarsi e tenersi il nervoso o fare come dicono qui
gli acoli: Yelape (se si scrive così!)...nessun problema! Così ho
iniziato a fare fisioterapia mettendo un bel po' di musica e parlando
in puro dialetto veneto con i bimbi...almeno loro ridevano e
parlavano a modo loro...e io morivo altrettanto dal ridere!!
Ora scherzi a parte qui ci sono giorni
in cui mi capita di pensare e farmi tante domande...e mi rispondo
sempre dicendomi “sono in un'altra strada!”. E allora per
staccare un po' dalla routine e goderci i paesaggi nel fine settimana
io e Paolo al fine settimana ci concediamo qualche giro per le
fantastiche strade ugandesi e qui, in onore di Mattia che forse
riconosce il ponte, vi mostro cosa abbiamo dovuto attraversare per
poter raggiungere la città di Lira!
La struttura del St.Jude, da quando è
stata aperta la Consolation Home, si occupa di seguire persone con
problemi di epilessia e paralisi cerebrale; dal 2011 oltre a seguire
i ragazzi che vivono nella struttura ha iniziato a seguire anche
famiglie direttamente nei loro villaggi, fornendo loro sia terapia
antiepilettica al bisogno, sia organizzando giornate di meeting e
training durante le quali qualsiasi genitore del villaggio può
partecipare condividendo problematiche, miglioramenti o peggioramenti
del proprio figlio e imparando alcune semplici tecniche da provare ad
utilizzare per insegnare al proprio bambino a stare seduto, a
camminare, a parlare...questi training vengono fatti da Samuel, un
uomo veramente in gamba che lavora qui al St. Jude che cerca di far
capire a questi genitori che anche i bambini epilettici o con
problemi cerebrali possono imparare qualcosa e migliorare, anche se
con più tempo rispetto ai bambini normali...mercoledì scorso siamo
stati al villaggio di Amwru ed è stato bello, durante la
condivisione iniziale del meeting, sentire i genitori raccontare che
da quando il loro figlio prende la terapia non ha più avuto
convulsioni e ha iniziato a camminare, che con un po' di pazienza e
insistenza un altro bambino adesso riesce a dire mamma e papà, che
può aiutare nei lavori in casa andando a prendere l'acqua alla
pompa!! Questi sono aspetti sicuramente positivi e da valorizzare...è
bello vedere la speranza e la gratitudine negli occhi delle persone
nel momento in cui consegni loro le medicine per il prossimo mese!
Che non pensiate che il mio pocho e fagioli mangiato per terra con le mani sia terminato...si è solo evoluto con carne di capra...intestino precisamente...e termiti: niente male devo dire!!