giovedì 22 maggio 2014

Moroto #2 - Contraddizioni

Mano a mano che entri in punta di piedi in una realtà e cominci a conoscerla un po' più da vicino ti rendi conto di quanto possa essere meravigliosa e allo stesso tempo infima e meschina...imparare ad osservare, a farsi tante domande alle quali si sa già di non poter avere la risposta facile, non giudicare né puntare il dito...qui a Moroto dal lunedì al venerdì sto andando in un Health Center a dare una mano. Dove sono io, essendo un dispensario di terzo grado e cioè attrezzato anche per ricoverare eventualmente persone, sto imparando molte cose: riconoscere e curare malattie tropicali come malaria, brucellosi, tifo, shigella, visitare le donne incinta capendo a quale mese di gravidanza sono, sentendo il battito del feto, sto imparando a non spaventarmi di fronte a nuove sfide come incanulare un bambino di tre mesi per la mia prima volta...insomma ancora una volta è l'Africa che sta dando qualcosa a me!!

Ma poi capita di conoscere Paska, una bambina di cinque anni che arriva al dispensario in coma etilico e te la ritrovi davanti completamente senza sensi e congelata; la sera prima, probabilmente perchè aveva fame, ha cercato in casa qualsiasi cosa da mangiare e non trovando altro che waragi (una bevanda alcolica locale) si è riempita lo stomaco con quello...l'infermiera al dispensario non è riuscita a metterle ancora la flebo e chiede a me di provarci non appena mi vede arrivare...è in questi momenti che credo ci sia qualcuno che ti sostenga da non so dove, quando provo a infilarle un ago e ci riesco al primo colpo e riusciamo dopo un po' a svegliare la bambina. Poi capita che il medico ti chiami per andare a vedere una donna picchiata dal marito: si chiama Nasike e vedendo com'è conciata mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino da noi e provo un profondo senso di rabbia e tristezza...e mille domande affollano la testa anche se la maggior parte faranno fatica a trovare una risposta.

In tutto ciò poi queste persone mi sanno stupire con la loro voglia di vivere e provo a spiegarvi il perchè. Sabato ci sarà una festa per accogliere il nuovo vescovo di Moroto, un sacerdote tra l'altro italiano, che è arrivato ieri in città...tutti qui lo aspettavano con fermento pronte ad accoglierlo. Siamo tornati dal dispensario con il pick-up pieno di ragazze e ragazzi vestiti a festa con le loro gonne colorate, le stoffe avvolte attorno alla vita, i cappelli colorati e i gioielli ricchi di perline di ogni colore...durante il tragitto hanno cominciato a cantare e a suonare trombe e fischietti, la gente correva fuori dai villaggi lungo la strada salutando con mani e braccia...c'era anche chi sventolava rami di alberi tutti pronti ad aspettare e accogliere padre Damiano. Contraddizioni che sto conoscendo e imparando ad osservare senza giudicare...certo è che di fronte a tanta violenza e stupidità non si può rimanere indifferenti ma nemmeno è impossibile non lasciarsi contagiare da tanta gioia nell'accogliere l'altro come dono.

venerdì 9 maggio 2014

Moroto #1 - Colori!

Immaginate di chiudere gli occhi e di trovarvi nel mezzo del cartone de “Il re leone” proprio tra la natura sconfinata dove si vedono delle montagne all'orizzonte, alberi dalla chioma piatta che si stagliano neri contro il sole che tramonta, terra e polvere, pietre nude qua e là...toglieteci scimmie, leoni, facoceri e antilopi e al loro posto aggiungeteci capre ovunque, mandrie di mucche e figure di uomini alti e magri a piedi nudi avvolti da soli mantelli di stoffa colorata con in mano un bastone e uno strano oggetto di legno che usano come sedia-cuscino...ecco, se siete riusci ad immaginare vi trovate a Moroto! Karibu Karamoja!
Durante il viaggio Gulu-Moroto ho lasciato il verde della terra acoli per trovare il giallo e il grigio della Karamoja secca e arida dove gli unici alberi che crescono sono interamente ricoperti di spine enormi (una mi ha addirittura trapassato la suola della scarpa!); ho lasciato un orizzonte piatto per trovare un orizzonte rotto da qualche montagna qua e là: il monte Moroto, alle spalle della città di Moroto, e una serie di altre montagne che almeno aiutano ad orientarsi!
Qui adesso sono nella sede di Insieme Si Può, ho salutato Paolo e ho incontrato Marco e Luana...ho salutato tutti i bambini e il St Jude per mettermi in gioco in una nuova esperienza.
Da lunedì ho cominciato l'avventura all'Health Center Kidepo di Moroto. Qui come al solito non sono io ad insegnare qualcosa a loro, ma gli africani ad insegnare a me...sto imparando a conoscere segni, sintomi e trattamenti delle malattie tropicali come malaria, brucellosi, tifo, tubercolosi, diarrea, febbre enterica...a differenza del St Jude qui faccio un vero e proprio lavoro da infermiera: somministro farmaci, faccio vaccinazioni e punture, preparo e somministro flebo alle persone...sono felice perchè gli altri infermieri del posto si stanno fidando fin da subito di me e di quello che so fare anche se la mia esperienza praticamente è pari a zero! Ma la cosa migliore di questo posto, che fin da subito mi ha stregata...sono i colori...la gente qui è colorata ovunque: i vestiti sono colorati, i gioielli sono colorati, gli oggetti che usano sono colorati...sembrano quasi emanare colore come un'esplosione! Per non parlare dei colori che prende ogni sera il cielo al tramonto...e del cielo stellato che mi regala la croce del sud e il carro maggiore così grandi da pensare quasi di poterli toccare con un dito!! Colorate sono le stoffe delle gonne che le donne indossano e che oscillano a destra e a sinistra come in una danza mentre camminano, colorate sono le mille collane di perle che uomini donne e bambini indossano, colorate sono le stoffe sotto alle quali si nascondono bambini piccolissimi, colorato è questo mondo!!


Confesso che Gulu già mi manca, mi mancano i bambini, il pocho con i fagioli, l'acoli, Paolo e la sua ambulanza, le mamme, Lorenzo e le sue cuoche che per salutarmi mi hanno preparato una cena favolosa...mi manca essere svegliata dai bambini che corrono e urlano sotto la finestra di camera mia; come ogni cambiamento l'inizio non è facile ma anche qui ho già trovato tante persone amiche perchè è proprio vero: tra gli africani non ti senti mai da solo!