Mano a mano che entri in punta di piedi in una realtà e cominci a conoscerla un po' più da vicino ti rendi conto di quanto possa essere meravigliosa e allo stesso tempo infima e meschina...imparare ad osservare, a farsi tante domande alle quali si sa già di non poter avere la risposta facile, non giudicare né puntare il dito...qui a Moroto dal lunedì al venerdì sto andando in un Health Center a dare una mano. Dove sono io, essendo un dispensario di terzo grado e cioè attrezzato anche per ricoverare eventualmente persone, sto imparando molte cose: riconoscere e curare malattie tropicali come malaria, brucellosi, tifo, shigella, visitare le donne incinta capendo a quale mese di gravidanza sono, sentendo il battito del feto, sto imparando a non spaventarmi di fronte a nuove sfide come incanulare un bambino di tre mesi per la mia prima volta...insomma ancora una volta è l'Africa che sta dando qualcosa a me!!
Ma poi capita di conoscere Paska, una bambina di cinque anni che arriva al dispensario in coma etilico e te la ritrovi davanti completamente senza sensi e congelata; la sera prima, probabilmente perchè aveva fame, ha cercato in casa qualsiasi cosa da mangiare e non trovando altro che waragi (una bevanda alcolica locale) si è riempita lo stomaco con quello...l'infermiera al dispensario non è riuscita a metterle ancora la flebo e chiede a me di provarci non appena mi vede arrivare...è in questi momenti che credo ci sia qualcuno che ti sostenga da non so dove, quando provo a infilarle un ago e ci riesco al primo colpo e riusciamo dopo un po' a svegliare la bambina. Poi capita che il medico ti chiami per andare a vedere una donna picchiata dal marito: si chiama Nasike e vedendo com'è conciata mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino da noi e provo un profondo senso di rabbia e tristezza...e mille domande affollano la testa anche se la maggior parte faranno fatica a trovare una risposta.
In tutto ciò poi queste persone mi sanno stupire con la loro voglia di vivere e provo a spiegarvi il perchè. Sabato ci sarà una festa per accogliere il nuovo vescovo di Moroto, un sacerdote tra l'altro italiano, che è arrivato ieri in città...tutti qui lo aspettavano con fermento pronte ad accoglierlo. Siamo tornati dal dispensario con il pick-up pieno di ragazze e ragazzi vestiti a festa con le loro gonne colorate, le stoffe avvolte attorno alla vita, i cappelli colorati e i gioielli ricchi di perline di ogni colore...durante il tragitto hanno cominciato a cantare e a suonare trombe e fischietti, la gente correva fuori dai villaggi lungo la strada salutando con mani e braccia...c'era anche chi sventolava rami di alberi tutti pronti ad aspettare e accogliere padre Damiano. Contraddizioni che sto conoscendo e imparando ad osservare senza giudicare...certo è che di fronte a tanta violenza e stupidità non si può rimanere indifferenti ma nemmeno è impossibile non lasciarsi contagiare da tanta gioia nell'accogliere l'altro come dono.
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