Otim85
lunedì 28 settembre 2015
Va dove ti porta il cuore!
PS: I do my apologies for those that don't understand italian! I will try to write in english as well, otherwise...help yourself with google translator!!
martedì 8 luglio 2014
Rossano Veneto #1 - L'Africa è...
L'Africa è un continente troppo grande per poterlo descrivere. E' un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. E' solo per semplice e pura comodità che lo chiamiamo Africa...ma ora io so cosa, o meglio chi, è per me Africa!!
giovedì 12 giugno 2014
Moroto #4 - Manyatta...che figatta!!
Non posso di certo dire che le giornate qui siano noiose...quando pensi che tutto sia tranquillo e la giornata trascorra normalmente...ecco che qualcosa succede a rendere ogni giorno diverso dall'altro per qualcosa di speciale!! Lunedì qui c'è stata festa nazionale e così mi sono guadagnata un lungo week end di riposo; ne ho approfittato per chiamare Ben e Gabriel e organizzare con loro una camminata in montagna fino a raggiungere le St. Lorenz pools. Siamo partiti assieme dalla casa dove abito adesso, abbiamo raggiunto la cima di una prima montagna per poi camminare in quota e raggiungere delle pozze d'acqua in cima alla montagna da dove si vedeva tutta la karamoja davanti e ovviamente non mi sono fatta scappare l'occasione di farci il bagno: quando mai mi ricapiterebbe?! E' stata una bella occasione anche per passare una giornata in compagnia di due karimojon che mi hanno raccontato parecchie cose su di loro e sulla loro cultura! Ma alla faccia del week end lungo di riposo...con le giornate di martedì e di ieri al dispensario ho recuperato tutto il lavoro che non ho fatto lunedì...come scrivevo, qui ogni giorno c'è qualcosa che aggiunge sale alla giornata! Martedì al dispensario mi sono ritrovata con Hellen, l'infermiera che segue la stanza delle iniezioni, completamente senza siringhe e cerotti per bloccare le canule...in questi casi viene spontaneo chiedersi "ok, cosa è meglio fare...arrangiarsi con quel poco che resta o lasciare le persone senza terapia?". Così con le 4 siringhe rimaste abbiamo somministrato tutti i farmaci possibili e sono spuntati ovunque fili di nylon e pezzi di borse di plastica per tenere ferme le canule: pazzesco! Ma il pezzo forte della giornata è arrivato nel pomeriggio quando si è presentato un uomo con due profonde ferite alla testa: aveva fatto a botte con un altro uomo, probabilmente entrambi ubriachi. Era evidente che serviva suturare le ferite mettendo dei punti e così per la mia prima volta ho dato dei punti con tanto di anestesia locale...ma lascio alla vostra immaginazione in che condizioni igieniche e con che materiale! Finalmente alle 5 del pomeriggio il lavoro era terminato! Ieri invece, dopo le solite peripezie per somministrare i farmaci senza il materiale necessario, nel pomeriggio sempre Hellen mi chiede se voglio uscire con lei per andare nei villaggi a fare le vaccinazioni; purtroppo deve essere il personale sanitario qui che va alla ricerca delle persone da vaccinare perchè altrimenti le mamme non portano i propri bambini al dispensario, preferiscono andare nei campi a zappare e sinceramente in parte le capisco: si tratta di avere o meno del cibo! Dopo la prima tappa in una scuola ci fermiamo sotto a degli alberi nelle vicinanze di due grossi villaggi. Dobbiamo andare ad avvisare la gente che siamo arrivati e così con Hellen ci incamminiamo verso un villaggio...ora provate ad immaginare le scene dei documentari dove fanno vedere gruppi di capanne completamente circondate da rami di albero intrecciati a formare un recinto e un grosso ramo ricoperto da spine enormi a sbarrare l'unica via d'entrata: vi trovate davanti ai villaggi karimojon dove le persone vivono ancora nelle manyatte, capanne fatte di fango e sterco con il tetto di paglia! Facendo attenzione alle spine (che saranno lunghe almeno 5cm!) passiamo il cancello e ci incamminiamo dentro al villaggio; io seguo Hellen nel labirinto di strade finchè non dobbiamo entrare in un cortile che raccoglie un gruppo di capanne e per entrarci non possiamo fare altro che inginocchiarci e camminare a quattro zampe per passare in un'unica apertura tra il muro di rami alta non più di 50cm e larga 30...appena mi rialzo mi trovo circondata da manyatte e grazie ad Hellen che mi fa da interprete ho l'onore di poter entrare in una di queste sempre attraverso un cunicolo lungo e stretto dove devo letteralmente strisciare ed è un miracolo che non ci sia rimasta incastrata...appena dentro ho bisogno di aspettare che gli occhi si abituino al buio e nel frattempo la padrona di casa mi spiega, con Hellen che traduce per me in inglese, che la pelle di mucca che c'è per terra è il suo letto dove dorme ogni sera con il marito e lì vicino ci sono tre pietre dove accendono un fuoco per riscaldarsi e fare luce...che meraviglia! Dopo aver ringraziato usciamo e veniamo subito chiamate da un'altra donna...così dopo aver passato un'altra porticina ci troviamo sedute per terra circondate da un muro fatto di rami di legno, da una decina di bambini che mi guardano e toccano incuriositi mentre la donna ci da dell'acqua per lavarci le mani e ci offre del sorgo da mangiare dentro ad una mezza zucca che usano come piatto...incredibile come degli strumenti per noi apparentemente inutili per loro siano preziosissimi! E così immersa tra questi bambini, tra il profumo di latte, animali e polvere mi mangio soddisfatta il mio sorgo tostato contenta di aver colto anche questa volta le occasioni che l'Uganda mi sta regalando e torno a casa stanza ma felice!!
domenica 1 giugno 2014
Moroto - #3 Avventure!
giovedì 22 maggio 2014
Moroto #2 - Contraddizioni
Mano a mano che entri in punta di piedi in una realtà e cominci a conoscerla un po' più da vicino ti rendi conto di quanto possa essere meravigliosa e allo stesso tempo infima e meschina...imparare ad osservare, a farsi tante domande alle quali si sa già di non poter avere la risposta facile, non giudicare né puntare il dito...qui a Moroto dal lunedì al venerdì sto andando in un Health Center a dare una mano. Dove sono io, essendo un dispensario di terzo grado e cioè attrezzato anche per ricoverare eventualmente persone, sto imparando molte cose: riconoscere e curare malattie tropicali come malaria, brucellosi, tifo, shigella, visitare le donne incinta capendo a quale mese di gravidanza sono, sentendo il battito del feto, sto imparando a non spaventarmi di fronte a nuove sfide come incanulare un bambino di tre mesi per la mia prima volta...insomma ancora una volta è l'Africa che sta dando qualcosa a me!!
Ma poi capita di conoscere Paska, una bambina di cinque anni che arriva al dispensario in coma etilico e te la ritrovi davanti completamente senza sensi e congelata; la sera prima, probabilmente perchè aveva fame, ha cercato in casa qualsiasi cosa da mangiare e non trovando altro che waragi (una bevanda alcolica locale) si è riempita lo stomaco con quello...l'infermiera al dispensario non è riuscita a metterle ancora la flebo e chiede a me di provarci non appena mi vede arrivare...è in questi momenti che credo ci sia qualcuno che ti sostenga da non so dove, quando provo a infilarle un ago e ci riesco al primo colpo e riusciamo dopo un po' a svegliare la bambina. Poi capita che il medico ti chiami per andare a vedere una donna picchiata dal marito: si chiama Nasike e vedendo com'è conciata mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino da noi e provo un profondo senso di rabbia e tristezza...e mille domande affollano la testa anche se la maggior parte faranno fatica a trovare una risposta.
In tutto ciò poi queste persone mi sanno stupire con la loro voglia di vivere e provo a spiegarvi il perchè. Sabato ci sarà una festa per accogliere il nuovo vescovo di Moroto, un sacerdote tra l'altro italiano, che è arrivato ieri in città...tutti qui lo aspettavano con fermento pronte ad accoglierlo. Siamo tornati dal dispensario con il pick-up pieno di ragazze e ragazzi vestiti a festa con le loro gonne colorate, le stoffe avvolte attorno alla vita, i cappelli colorati e i gioielli ricchi di perline di ogni colore...durante il tragitto hanno cominciato a cantare e a suonare trombe e fischietti, la gente correva fuori dai villaggi lungo la strada salutando con mani e braccia...c'era anche chi sventolava rami di alberi tutti pronti ad aspettare e accogliere padre Damiano. Contraddizioni che sto conoscendo e imparando ad osservare senza giudicare...certo è che di fronte a tanta violenza e stupidità non si può rimanere indifferenti ma nemmeno è impossibile non lasciarsi contagiare da tanta gioia nell'accogliere l'altro come dono.