Ultimo post da Gulu...ma non ultimo
post dall'Uganda! E chi si stanca mai di scoprire questo paese e
questa gente meravigliosa?! Tante domande prima di partire per
l'Africa, tante volte ho provato ad immaginare Gulu, l'orfanotrofio,
la situazione che avrei trovato e ora se penso che sono già passati
quasi tre mesi che sono qui...cos'è Gulu per me ora mi chiedo, cos'è
il St Jude? Sono 150 bambini che ti chiamano per nome anche se tu non
ricordi tutti i loro (impossibile!), sono le mamme che ti fanno
sentire una figlia, sono Florence e Faith che ogni giorno hanno
lavorato con me facendomi anche arrabbiare, è Amal che ti tende la
mano con un super sorriso dicendo “abababa”, è Gerald con gli
occhi che brillano, è Sonia che ora ha forza abbastanza per tenersi
in piedi, è Cynthia che ora apre una mano che prima era un pugno
chiuso, è Christine che prova a mangiare con la sinistra per
solidarietà (visto che io mi sono sempre sforzata ad usare la
destra!) mentre condividiamo pocho e fagioli, sono Lackica ed
Emmanuel che ti abbracciano, è Philip che ti saluta con un sorriso a
100 denti quando lo riporti a casa per le vacanze dicendoti “ciao
bella, me piase!”, sono Paolo e Lorenzo che condividono gioie e
difficoltà dello stare in Africa, è la tailor che mi fa un regalo
appena sa che vado via...potrei continuare ancora ma una parola può
racchiudere tutto: Gulu è casa, perchè la casa non la fanno i muri
ma la fanno le persone!
E poi ci sono gli imprevisti che
rendono tutto piccante come la serata di lunedì...diciamo che qui
non si possono proprio programmare le cose, si devono prendere come
vengono perchè se si tratta di mettersi in macchina e spostarsi,
chissà mai cosa succede!! E infatti lunedì sera macchina piena, 12
persone, destinazione Fort Patico con dei medici del Lacor Hospital
con tappa in un villaggio per portare a casa una ragazza per le
vacanze ma ad un certo punto un continuo rumore strano viene dalla
ruota posteriore...ci fermiamo a guardare e vi troviamo un ferro
enorme conficcato. Per fortuna c'è quella di ricambio anzi, se serve
ce ne sono due e in velocità gli uomini a bordo cambiano la ruota
bucata...si riparte e dopo nemmeno 5km bum...la ruota appena cambiata
scoppia: letteralmente squarciata! Per fortuna di ruote di scorta ne
avevamo due e quindi ne resta ancora una ma chissà se questa seconda
tiene, sempre sul tetto sotto al sole le ruote si seccano e poi sono
ruote che hanno già fatto la loro strada, queste hanno visto la
guerra in Sud Sudan!! Ok dice Paolo “Cambiamo la ruota ma giriamo
la macchina e torniamo indietro e meglio se diciamo pure un Ave
Maria...che rivemo casa sanie salvi!”. La fortuna ha fatto che a
casa ci siamo arrivati e per guardare sempre il lato positivo, non
avremo visto il tramonto come volevamo noi ma la natura ci ha
comunque regalato un cielo meraviglioso...Yelape, prendiamo quel che
viene anche ridendoci sopra, this is Africa e questo di Gulu è solo un arrivederci!
Philip finalmente a casa!
Stoffe: l'imbarazzo della scelta.
Seconda ruota andata: uomini al lavoro!
Ecco cosa possono regalare gli imprevisti
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