mercoledì 30 aprile 2014

Gulu #7 - Arrivederci Gulu

Ultimo post da Gulu...ma non ultimo post dall'Uganda! E chi si stanca mai di scoprire questo paese e questa gente meravigliosa?! Tante domande prima di partire per l'Africa, tante volte ho provato ad immaginare Gulu, l'orfanotrofio, la situazione che avrei trovato e ora se penso che sono già passati quasi tre mesi che sono qui...cos'è Gulu per me ora mi chiedo, cos'è il St Jude? Sono 150 bambini che ti chiamano per nome anche se tu non ricordi tutti i loro (impossibile!), sono le mamme che ti fanno sentire una figlia, sono Florence e Faith che ogni giorno hanno lavorato con me facendomi anche arrabbiare, è Amal che ti tende la mano con un super sorriso dicendo “abababa”, è Gerald con gli occhi che brillano, è Sonia che ora ha forza abbastanza per tenersi in piedi, è Cynthia che ora apre una mano che prima era un pugno chiuso, è Christine che prova a mangiare con la sinistra per solidarietà (visto che io mi sono sempre sforzata ad usare la destra!) mentre condividiamo pocho e fagioli, sono Lackica ed Emmanuel che ti abbracciano, è Philip che ti saluta con un sorriso a 100 denti quando lo riporti a casa per le vacanze dicendoti “ciao bella, me piase!”, sono Paolo e Lorenzo che condividono gioie e difficoltà dello stare in Africa, è la tailor che mi fa un regalo appena sa che vado via...potrei continuare ancora ma una parola può racchiudere tutto: Gulu è casa, perchè la casa non la fanno i muri ma la fanno le persone!

E poi ci sono gli imprevisti che rendono tutto piccante come la serata di lunedì...diciamo che qui non si possono proprio programmare le cose, si devono prendere come vengono perchè se si tratta di mettersi in macchina e spostarsi, chissà mai cosa succede!! E infatti lunedì sera macchina piena, 12 persone, destinazione Fort Patico con dei medici del Lacor Hospital con tappa in un villaggio per portare a casa una ragazza per le vacanze ma ad un certo punto un continuo rumore strano viene dalla ruota posteriore...ci fermiamo a guardare e vi troviamo un ferro enorme conficcato. Per fortuna c'è quella di ricambio anzi, se serve ce ne sono due e in velocità gli uomini a bordo cambiano la ruota bucata...si riparte e dopo nemmeno 5km bum...la ruota appena cambiata scoppia: letteralmente squarciata! Per fortuna di ruote di scorta ne avevamo due e quindi ne resta ancora una ma chissà se questa seconda tiene, sempre sul tetto sotto al sole le ruote si seccano e poi sono ruote che hanno già fatto la loro strada, queste hanno visto la guerra in Sud Sudan!! Ok dice Paolo “Cambiamo la ruota ma giriamo la macchina e torniamo indietro e meglio se diciamo pure un Ave Maria...che rivemo casa sanie salvi!”. La fortuna ha fatto che a casa ci siamo arrivati e per guardare sempre il lato positivo, non avremo visto il tramonto come volevamo noi ma la natura ci ha comunque regalato un cielo meraviglioso...Yelape, prendiamo quel che viene anche ridendoci sopra, this is Africa e questo di Gulu è solo un arrivederci!

 Philip finalmente a casa!


 Stoffe: l'imbarazzo della scelta.


 Seconda ruota andata: uomini al lavoro!


Ecco cosa possono regalare gli imprevisti


venerdì 18 aprile 2014

Gulu #6 - Lamaro

Lamaro...così mi chiamano adesso tra gli acoli! Qui non esistono cognomi come da noi; gli acoli hanno due nomi, uno dei quali viene scelto, per chi ci crede, dal destino...Ojok se nasci con qualche difetto, Opio e Ocen il primo e il secondo di due gemelli, Otim nato in terra straniera, Ocan se i genitori si sono sposati con poca dote perchè poveri, Akwero se si viene rifiutati dai genitori, Aber se sei particolarmente bella, Alal se sei stato abbandonato...i bambini qui hanno deciso che io mi chiamo Lamaro: colui che ama le persone e che è amato dalle persone! Non potevo desiderare nome migliore!
In questi giorni molti pensieri e riflessioni mi sono passati per la testa, un po' perchè sto entrando in punta di piedi sempre di più in questo mondo, un po' perchè sento che inizio ad accettare anche di non capire tutto, un po' perchè sento che qui inizio ad essere accettata per quello che sono. Pensavo a quante volte qui ho sentito pronunciare la frase “non ho tempo”...e la risposta è mai! Sono tre mesi che non sento e non vedo gente correre e affannarsi inutilmente e ammetto che ho fatto fatica ad abituarmici perchè mi sembrava veramente di “perdere tempo”, di “non avere tempo” per tutto...mi arrabbiavo vedendo gli altri prendersela con comodo quando di lavoro da fare ce né tanto; ma poi stop, mi sono fermata e ho pensato che forse sono io ad andare nel verso sbagliato o ad andare troppo velocemente verso la meta, si deve assaporare quello che ci sta nel mezzo!
Pensavo a quante volte qui mi sono sentita dire “perchè non rimani qui con noi per sempre?”...e a quante volte invece in Italia ho sentito pronunciare frasi piene di odio verso stranieri invitandoli a tornarsene a casa...Lamaro: amare ed essere amati dalle persone; è così semplice! Perchè il cielo stellato che ho visto ieri sera è lo stesso per tutti, l'aria che respiriamo è la stessa per tutti, il sole che vedo sorgere e tramontare ogni giorno è lo stesso per tutti, i ragazzi appassionati di calcio esistono ovunque, gli amori tra adolescenti pure, l'affetto tra mamma e figlio,...forse una cosa sola ci differenzia nel mondo, la fortuna di essere nati in un paese piuttosto che in un altro, che poi dipende da che punto di vista lo si guarda: siamo sicuri di essere noi i fortunati?! Riflessioni mie personali...le condivido con voi senza alcuna pretesa mentre nella testa ritorna spesso il mio nome...Lamaro!

Nel frattempo in quel della Guest house di Gulu si è aggiunto un nuovo coinquilino di nome Jimmy! Si è subito affezionato al nostro armadio-dispensa e alla camera di Paolo dove ha trovato un ottimo nascondiglio...e intanto si è messo all'ingrasso facendosi pure un'overdose di caffè! Chi è Jimmy? Un topo o per meglio dire una pantegana che da un po' di settimane ci sta facendo compagnia e vi lascio solo immagnare le avventure dei poveri Paolo e Paola che con una scopa in mano ogni sera provano a cacciarlo fuori dalle camere senza chissà che risultati: riusciranno i nostri eroi a bloccare le sue corse? Speriamo che la colla basti!!


Lamaro: Buona Pasqua!

giovedì 10 aprile 2014

Gulu/Kampala #5 - Il 7 e l'8

Forse qualcuno si ricorderà subiro che “Il 7 e l'8” è il titolo di un film di Ficarra e Picone, ma per me “Il 7 e l'8” vuol dire fatica, crescita, esperienza, collaborazione! Sono passate alcune settimane dall'ultimo post ma nel frattempo non sono rimasta con le mani in mano anzi; il lavoro da fare sembra aumentare sempre di più giorno per giorno e questo non può che essere positivo: vuol dire che ci stiamo dando da fare! Ma oltre al lavoro ci siamo regalati anche un bel giro turistico Kalongo-Pader-Patongo-Kitgum immersi nella natura africana, tra strade di terra rossa, mercati di frutta qua e là, pompe dell'acqua piene di gente attorno che riempie le proprie taniche per la giornata, ospedali e dispensari fondati e gestiti da fratelli Comboniani come quello di Kalongo, fondato dal comboniano dott. Ambrosoli...oasi di aiuto in posti dove altrimenti non ci sarebbe niente...assorbire tutto quello che si vede attorno, questa è la parola d'ordine!!!
Ma se a Gulu Africa vuol dire polvere, bambini, pocho e fagioli, colori, strade di terra piena di gente che cammina, mercati con verdure e frutta...ora posso dire che Kampala per me vuol dire opportunità! Quando 20 giorni fa ho ricevuto la telefonata dove mi si chiedeva se ero disposta ad accettare una nuova sfida, se avessi lasciato prevalere tutte le paure avrei perso l'opportunità che invece ho deciso di sfruttare lunedì e martedi: il 7 e l'8! Perchè se c'è una cosa che l'Africa mi sta insegnando è il buttarmi nelle occasioni credendo in me stessa e nelle mie potenzialità.
Domenica ho conosciuto un gruppo di italiani, composto da Stefano il cardiochirurgo, Marco l'anestesista, Cosimo il perfusionista, Francesco ed Enrico i cardiologi, Ambra e Sonia due infermiere spagnole, che appoggiati da un'associazione milanese sono venuti a Kampala per cercare di far partire un nuovo progetto per operare i bambini ugandesi, nati con difetti cardiaci congeniti, nell'ospedale governativo: il Mulago! A me è stato chiesto di affiancare il perfusionista che non conosce l'inglese e di fare praticamente da interprete tra lui e i medici africani durante le operazioni. Così ho trascorso assieme a questo gruppo la giornata di lunedì e martedì durante le tre operazioni previste e devo ammettere che sono contenta di aver accettato la sfida e posso dire ora che tutto è passato, che è stata una grande occasione di crescita e di confronto oltre che di conoscenza e divertimento! Ma vi confesso che sono contenta di ritornare a Gulu domani, tra la polvere e i miei bambini a mangiare pocho e fagioli perchè lì è dove sono riuscita a costrutire poco a poco relazioni semplici ma profonde con le persone che lavorano e vivono all'orfanotrofio, come Faith, una ragazza di 26 anni che sta diventando infermiera e ogni giorno segue le medicazioni e la fisioterapia con me. E' trascorrendo del tempo con le persone che si guadagna la loro fiducia ed è così che loro si aprono anche raccontandoti cose personali e delicate; Faith mi ha accompagnata spesso al mercato e durante l'ultima camminata (il mercato è lontano 40 minuti a piedi!) mi sono permessa di chiederle se lei si ricorda qualcosa del periodo in cui i ribelli, comandati da Kony, seminavano il terrore in tutto il nord Uganda. Lei mi ha raccontato di quando i ribelli sono arrivati nel suo villaggio e hanno rapito la sua mamma per tre giorni, mi ha raccontato di suo cugino che è stato rapito da bambino e arruolato come bambino soldato e che adesso ha seri problemi mentali, mi ha raccontato di tutte le notti in cui scappavano a dormire nella foresta perchè il villaggio non era sicuro, i ribelli avrebbero potuto arrivare in qualsiasi momento...Gulu e Kampala: due facce diverse dell'Uganda che, anche se in modo diverso, mi stanno regalando molte opportunità...mi chiedo cosa riserverà per me Moroto...

 Chiesa di Kalongo


 Farm di brother Elio 1


 Farm di brother Elio 2
(alla farm vengono seminate cipolle, kassawa, girasoli, fagioli...
tutto cibo da poter dare poi ai bambini del St. Jude!!)


 Mulago: traduzione in corso con Cosimo e Pasqualina


Mulago: Cosimo e Pasqualina al lavoro!