sabato 14 gennaio 2012

Tre giorni dopo

Rieccoci, dopo tre giorni di silenzio causato da problemi tecnici, stanchezza ed imperizia, ci rifacciamo vivi.
Silvano e Mattia sono rientrati precipitosamente, prendendo un aereo al volo, all'una di notte dopo un rally a rotta di collo in auto nella notte keniana.
Ragazzi, vi abbracciamo forte!
La giornata di trasferimento dal lago Bogoria a Mochongoi è stata splendida, intensa e durissima. Caldo "africano", polvere, equilibrio precario, salite e discese impegnative, forature...poi la notizia che ci ha travolti... 
 
Il giorno dopo ci siamo alzati con poca voglia, a dire il vero. Momento di preghiera nella cappellina, poi messa alle 7 con Mariano, per Franco, SIlvano, per Mattia che lo ha accompagnato. Ce la prendiamo comoda, laviamo i completini da bici, aspettiamo Sandro che sta rientrando da Nairobi.
Partiamo che è quasi mezzogiorno. Tappa di scarico, promette Sandro. Dopo una decina di km. obietto che a Rossano lo scarico lo facciamo diversamente. Alla fine sono 60 km. belli tosti, altro che scarico. Le cascate di Thomson sono belle e fresche come la birra che ci beviamo nel lodge da cui le vediamo. Facciamo anche una capatina per vedere gli ippopotami che sguazzano beatamente in un laghetto nei pressi di Nyahururu. Sono un bel branco, vediamo anche un cucciolo. Rientriamo al "campo base", Tabor Hill. Giusto il tempo di una doccia veloce e si va ad Effatha, dove siamo attesi per cena.
E' una struttura che ospita ragazzi con difficoltà mentali, i responsabili e i volontari che li accompagnano. Un emozione forte ci prende per tutta la serata. Si festeggiano varie ricorrenze: L'arrivo di nuovi ospiti, un compleanno, il rientro di un volontario e l'arrivo di uno nuovo, la nostra visita. E' un momento di condivisione divertente, allegro ed emozionante. I responsabili sono carichi di allegria, umanità, come i ragazzi che sono ospitati. Ceniamo assieme, poi chiudiamo la serata con un momento di preghiera nella chiesetta attigua. Rientriamo piuttosto tardi e non vediamo altro che il nostro letto, per riposarci.
 
Ieri siamo partiti per l'ultima tappa in bicicletta. Da Tabor Hill a Kinangop, per visitare l'ospedale diocesano. Più di 90 km. che però passano via piuttosto lisci, tutto sommato. La polvere c'è sempre, le forature anche, ma in compenso il sole non è cocente, mitigato da nuvolette deliziose che sul passo, a 2700 m. di altitudine, si trasformano in pioggerellina fresca e benefica. Paolo e il Bisi fanno scaramucce con un ragazzo locale, che con la sua bici di ferro pesantissima gli tiene dietro con forza e perizia. All'ospedale ci accoglie Lorenzo, che ha condiviso con Sandro il soggiorno in Irlanda. E' un ospedale di buona qualità, secondo gli standards keniani. Dopo la messa celebrata da Don Sandro, non il nostro, bensì il direttore dell'ospedale, rimaniamo ospiti a cena. Decidiamo quindi di rientrare al Tabor per la notte per avere più tempo e tranquillità il giorno successivo. A presto.

1 commento:

silvano ha detto...

Ciao amici, sono ancora frastornato e incapace di aprire le mie emozioni per questa tragedia che mi ha travolto. ho sentito il bisogno di aprire il nostro blog per avere vostre notizie, per vedere le immagini dei luoghi che ci hanno accompagnato in questo viaggio, sentire le nostre e vostre emozioni per tutte le esperienze condivise....
Vi abbraccio tutti, e vi aspetto al ritorno per raccontarci l'esperienza vissuta, un grazie a tutti i Missionari e Volontari Chiara, Mauro, Don Renato, Don Giuseppe, Don Gabriele, Don Mariano e al mitico Don Sandrino...a presto
Silvano