giovedì 20 febbraio 2014

Gulu #1 - Vi racconto una storia

Polvere...polvere e ancora polvere...ecco come definirei Gulu a chi mi chiederebbe di descriverla con una parola!! Ma poi subito altre parole si affollerebbero nella testa...la prima assolutamente bambini!!
Dopo una perfetta settimana a Kampala conclusasi con una splendida cena tipica africana a base di matoke, cassava, bignewa, salsa di fagioli, avocado e carne...eccomi arrivata a Gulu al St. Jude, un orfanotrofio che accoglie più di 150 bambini orfani e quasi 50 bambini con diverse disabilità dall'autismo, alla distrofia muscolare, alla sindrome di down, a paraplegici e tetraplegici e epilettici; questi ultimi 50 sono accolti in una parte particolare della struttura chiamata Consolation Home e sono seguiti 24h-24h da donne africane che fanno loro da mamme. Chi ha solo problemio fisici riesci in questo modo ad andare a scuola visto che all'interno del St. Jude ci sono anche il Kinder Garden, Primary e Secondary school, unica struttura in tutta l'Uganda in grado di permettere l'accesso all'istruzione a bambini e ragazzi disabili.

Qui oltre a seguire tutti i ragazzi che sono costretti a vivere in carrozzina, facendo fare loro fisioterapia, medicando piaghe e possizionandoli come meglio si riesce nelle carrozzine, c'è anche un dispensario infermieristico dove sto cercando di inserirmi al fianco di Florence, l'infermiera, dando più che altro dritte sulla gestione buracratica del servizio...ma c'è una storia speciale che vi voglio raccontare. Questa storia non parla di bambini e non parla del St. Jude direttamente, ma parla di Akena, l'angelo del villaggio...il St. Jude con il suo dispensario si occupa di garantire assistenza sanitaria anche nei villaggi Acoli vicini ed è così che mi portano a conoscere Akena. Akena è un uomo di quasi 30 anni, forse, che una decina di anni fa, tornando dal lavoro nel bosco, ha subito un grave incidente che, a seguito di una botta sul collo, lo ha lasciato lesionato. Quando la moglie ha scoperto dell'accaduto è scappata con i tre figli lasciandolo completamente da solo. Ora Akena vive in una casa di mattoni costruitagli da fratel Elio Croce, il responsabile della struttura del St. Jude, che lo ha scoperto casualmente qualche anno fa quando ancora viveva in condizioni disumane. L'unica persona che si prende cura di lui è una bambina di 8 anni che non va a scuola. Lo conosco martedì quando Paolo, il volontario che è qui al St. Jude con me, mi porta da lui chiedendomi solo di guardargli la piaga al sacro e di medicargliela...ma ciò che si presenta agli occhi e all'olfatto non ci può lasciare indifferenti tanto che ieri siamo tornati da lui per portargli un materasso ad acqua antidecubito...viste le condizioni della stanza in cui vive decidiamo di portarlo fuori in carrozziane di far pulire la stanza piena di mozziconi di sigarette e bustine di metanolo...ma prima ci fa capire che ha bisogno di essere pulito perchè ancora nessuno si è degnato di togliergli ciò che fisiologicamente una persona produce...senza nessun problema lo sistemo per poi in carrozzina ma una volta fuori alla luce del sole mi faccio portare dell'acqua e inizio a lavarlo: spalle,schiena, collo, braccia, mani, viso, gambe e piedi...ed è emozionante vedere come quest'uomo seppur nella sua condizione mantenga la sua dignità. Se ancora ripenso a quel momento non posso che che pensare all'umiltà del gesto e all'umiltà di questo fragile ma forte uomo che mi regala un sorriso nel quale posso leggere tutta la sua gratitudine.

 Cena tipica africana


 Villaggio a Gulu


 Bambino dell'orfanotrofio


Bambini della Consolation...under the mango tree!!

1 commento:

gugiolina ha detto...

ciao tesoro, leggo adesso dopo mille volte che cerco un attimo per mettermi in tranquillità.. non finirò di ripetertelo: sei il mio mito, ti stimo tantissimo! stai facendo qualcosa di grande <3 ti voglio tanto bene e non vedo l'ora di riabbracciarti! (ora continuo a leggere)